XIII Concorso “Enrico Riva”: “Il mare e l’ecologia”
Elena Facchinetti (classe 2C) e Francesca Ferrari (classe 2D) sono state le vincitrici del XIII Concorso “Enrico Riva”- Associazione Nazionale Marinai d’Italia “Gruppo Brianza”, conclusosi lo scorso fine settimana con la premiazione in Villa Cusani a Carate Brianza.
I loro elaborati trattanti il tema dell’ecologia marina si sono distinti per qualità di scrittura ed approfondimento capace di rendere il tema attuale della salvaguardia dell’ambiente concreto ma anche narrativo e coinvolgente insieme.
“Io spero e chiedo con tutto il cuore a chi ne ha il potere, di mettere in atto delle politiche
ambientali, per aiutare il nostro meraviglioso ed unico pianeta”, dice Francesca e prosegue “per
riuscire ad assicurarci un futuro, dobbiamo essere sicuri di quello che vogliamo: lottare per la
salvaguardia dei mari e del pianeta”.
Elena, invece, ha affrontato la tematica proposta in prima persona, immedesimandosi in una
creatura marina, alle prese con corpi estranei al suo habitat e veleni di ogni tipo: “Man mano che
nuotavo, la scia dei pezzettini colorati si faceva più densa e l’acqua più torbida, tanto che mi
rendeva difficile nuotare… Procedei alla cieca, fin quando non ne uscii. Ritornai in superficie per
respirare, quando vidi un peschereccio ed una rete colma di pesci: alcuni erano già morti, altri
erano vivi ma sofferenti. Mi sembrava di sentire le loro urla disperate ed i loro pianti. Gli esseri
umani ci derubano e ci uccidono”.
Alla riflessione oggettiva su una realtà in pericolo, le due giovani scrittrici hanno sollevato gli animi
affidandosi alla speranza che la situazione possa volgere al meglio, grazie ai volenterosi e sensibili
ecologisti presenti intorno a noi: “Il mare, ore dopo, mi trascinò a riva e rimasi lì impotente,
finché degli umani mi si avvicinarono, mi raccolsero, mi adagiarono sulla riva del mare e mi
coprirono con delle alghe umide… poco dopo, tornarono con dei secchi colmi d’acqua che mi
rovesciarono addosso e, liberandomi da quella patina scura che mi stava soffocando, potei
respirare. Rimasi in quel luogo fin quando uno strano marchingegno mi sollevò e mi rimise in mare
aperto e, dopo poco, ripresi a nuotare nell’acqua limpida. Ciò mi fece capire che, se alcuni umani
rovinano il mare, altri invece lo aiutano. Se tutti fossero più responsabili, il mare certamente
guarirebbe e migliorerebbe la salute non solo di noi esseri che vi abitiamo ma di tutti gli esseri
viventi” (Elena Facchinetti)
Prof.ssa Paola Cogliati