“Scrivere l’anoressia”: conoscere se stessi ci aiuta a prevenire i disagi alimentari
Essere adolescenti significa pensare ed agire tra infanzia e mondo adulto con sorprendente abilità od inevitabile disagio. L’essere adolescenti comporta il vivere a più stretto contatto con le proprie emozioni, da gestire e riconoscere per poter acquisire serenità ed operare le scelte migliori per il nostro domani.
Alla riflessione ed all’indagine del mondo interiore, conscio ed inconscio, dei ragazzi della secondaria, aderenti al progetto “Scrivere l’anoressia”, sono stati dedicati gli incontri del primo e secondo quadrimestre, tenuti dalle esperte dell’associazione milanese ABA e della cooperativa sociale le Vele di Trezzo sull’Adda, impegnate nell’alta protezione e lotta contro le dipendenze ad ampio spettro.
La serie di lezioni, impostate sulla metodologia della didattica attiva, ha cercato di informare e far ragionare gli studenti sui comportamenti ed i modi di sentirsi nel quotidiano dei ragazzi della loro età, identificando e sottolineando quali possano essere i più frequenti sintomi di malessere o sofferenza eventualmente provati e manifestati anche attraverso il cibo. Se l’anoressia può infatti essere vista come la punta dell’iceberg di uno stato di malessere, disistima e difficoltà nella crescita e nell’affrontare la vita di una persona, dedicare del tempo a prendersi cura di se stessi, insieme agli altri ed essere ascoltati da addetti competenti non può che aver rappresentato un primo indispensabile baluardo d’aiuto ad azioni autolesionistiche o distruttive.
Hanno giovato in tal senso i momenti di confronto e dialogo tra i pari creati durante il percorso ma anche, sicuramente, l’utilizzo della grafologia, tecnica di lettura ed interpretazione della personalità attraverso la scrittura, intesa come segno di unicità indiscutibile, rivelatrice del carattere.
L’analisi grafologica, su uno scritto spontaneo, considerato nelle sue caratteristiche di tratto, per leggerezza o pesantezza, direzione curva o diritta, nettezza dei bordi e così via, ha costituito la parte più personale e soggettiva dell’intervento descritto.
Finalizzato alla restituzione di un feedback positivo per far accrescere in se stessi sicurezza e consapevolezza nelle proprie capacità, il progetto pilota, intrapreso quest’anno per la prevenzione del disturbi del comportamento alimentare (DCA), ha riscosso soddisfacenti interesse ed apprezzamento da parte degli studenti di riferimento, rimasti particolarmente colpiti sia dalla complessità della tematica trattata sia dall’affascinante potere di rivelazione dell’analisi grafologica in relazione alle caratteristiche della personalità.
Nell’articolo alcune significative opere dell’eclettica artista siciliana, prof.ssa Viviana Meli, dalla sua raccolta “Il Triplice”, capace di esprimere la complessità, contraddittorietà e meraviglia dell’animo umano, tema del discorso
La referente del progetto per l’istituto, prof.ssa Paola Cogliati