Mostra AIFO sui diritti dei bambini
Farè – Presso la nostra scuola nei giorni scorsi è stata allestita, a cura dell’AIFO, una mostra sui diritti dei bambini.
La mostra aveva come titolo “Restituire l’infanzia: viaggio nei diritti dei più piccoli” ed ha visto il coinvolgimento di tutte le classi seconde e terze.
Le volontarie dell’AIFO, Associazione italiana amici di Raoul Follereau, hanno dapprima presentato brevemente la vita e le opere di Raoul Follereau, poi hanno introdotto la Convenzione sui diritti dell’infanzia.
Per aiutare i ragazzi a capire meglio la situazione di tanti bambini più sfortunati di loro, le volontarie hanno utilizzato una metodologia attiva: i ragazzi sono stati divisi in quattro gruppi, a ciascuno dei quali è stato assegnato un “territorio” (delimitato da linee sul pavimento), entro il quale dovevano rimanere. Il gioco consisteva nell’afferrare quante più caramelle possibili tra quelle lanciate da una delle volontarie, soltanto che… le caramelle venivano lanciate sempre nella stessa direzione, tanto che un gruppo ha raccolto un bottino consistente di dolciumi, uno solo qualche caramella e due ne sono rimasti del tutto privi.
Le proteste si sono levate subito alte e vivaci, ma sono rientrate appena i ragazzi hanno capito il vero senso del gioco: purtroppo nel mondo esistono tante ingiustizie, tanto che chi ha già molto, ottiene sempre di più, mentre chi non ha non riceve nulla! Inoltre, se alcuni bambini vivono in situazioni di miseria, non è certo per “colpa” loro! La povertà non è una colpa, ma la conseguenza di logiche precise.
Il coinvolgimento si è fatto ancora più profondo perchè, subito dopo, sono state fatte udire le voci di bambini di diversa provenienza, che in modo semplice e schietto raccontavano la propria storia: chi lavorava tutto il giorno, chi sognava l’affetto di una famiglia, chi viveva per la strada, alla mercè di ogni violenza, chi era costretto a prostituirsi, ecc.
Così sollecitati, i ragazzi sono stati quindi invitati ad approfondire i seguenti diritti: diritto all’istruzione, all’alimentazione, alla salute, al gioco. Hanno potuto conoscere, attraverso pannelli illustrati, le cifre impressionanti legate al mancato rispetto di tali diritti ed è loro venuto spontaneo fare un paragone con la propria condizione, scoprendosi davvero dei “privilegiati”:
– ci hanno colpiti lo sfruttamento del lavoro minorile e la prostituzione (IID)
– non pensavamo che ci fosse una mancanza d’istruzione così forte (IIG)
– ci ha impressionato la vastità della piaga della schiavitù, le cifre consistenti della fame del mondo e della mortalità infantile (IIIC)
Nell’ultima parte della mostra, attraverso la visione di un filmato sulla storia di Iqbal ed altri pannelli, il discorso si è spostato sul “che fare”. Ecco alcune delle risposte:
– combattere l’indifferenza e mettersi dalla parte dei più deboli (IIA)
– approfondire la conoscenza di queste situazioni (IIB)
– sostenere le organizzazioni che lavorano sul campo (IIE)
– combattere le ingiustizie (IIIF)
– smettere di lamentarsi… essere meno schizzinosi col cibo (IIIG)
– tutti possiamo fare qualcosa per creare una civiltà dell’amore (IIIB)