Le farfalle non vivono nel ghetto
In occasione della Giornata della Memoria le classi III e IV della scuola A. Moro hanno intrapreso un breve percorso di approfondimento per comprendere meglio quelli che sono stati l’Olocausto e la Shoah, scoprendo così che il termine Shoah, in lingua ebraica שואה, significa “desolazione, catastrofe, disastro”.È stata poi letta la poesia “La Farfalla” di Pavel Friedman, un giovane ragazzo morto in un campo di concentramento.
I ragazzi hanno colto come la farfalla rappresenti la libertà perduta; quella libertà della quale uomini, donne e bambini sono stati privati a causa dell’ignoranza di altri uomini.
Proprio per non incappare nel rischio di sentirsi superiori agli altri, e quindi in diritto di pensare che “la nostra libertà valga più di quella altrui”, gli alunni hanno affrontato, con modalità differenti a seconda dell’età, il testo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Per finire i bambini hanno realizzato dei cartelloni sui quali volano leggere le gialle farfalle della libertà. Con le loro ali delicate esse portano ovunque i diritti dell’uomo, elemento indispensabile affinché l’uomo di oggi e di domani non inciampi più e non compia nuovamente gli stessi errori del passato.