Incontro con i volontari di Emergency
Farè – Le classi terze dell’istituto incontrano la onlus umanitaria di Gino Strada
“Spero si rafforzi la convinzione che le guerre, tutte le guerre sono un orrore. E che non ci si può voltare dall’altra parte, per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio“, così pensa il fondatore di Emergency, l’associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 a Milano, per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà nel mondo.
Emergency promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Questo il messaggio fondamentale da passare alle nuove generazioni, che avranno la responsabilità di promuoverne valori ed azioni. Lo hanno appreso e condiviso gli alunni delle classi terze del nostro istituto in questi giorni, mentre incontravano i volontari dell’ associazione umanitaria schierata in prima linea contro i soprusi dei conflitti, il più delle volte civili inermi, travolti dalla prepotenza dei più forti.
“La guerra e la pace” e “Programma Italia” sono stati i temi scelti per l’approfondimento e la riflessione sull’operato di Emergency. Si è parlato del divenire nel tempo dei conflitti, dell’eccesso inutile delle spese militari in relazione agli investimenti sociali da prestare, della penuria di mezzi di sopravvivenza dei migranti costretti alla fuga dalle terre natie per non morire, estendendo poi il discorso anche all’Italia, dove da qualche anno gli attivisti di Emergency sono stati chiamati ad intervenire, perché il malessere è ormai fuori e dentro l’Italia, tra gli immigrati abbandonati dalle Istituzioni e gli italiani caduti in miseria.
Gli alunni della scuola Faré si sono fermati a vedere, a pensare, a considerare la realtà complessa che li circonda guidati dalle parole degli esperti, impressionati dai filmati, colpiti dalle statistiche. Dalla sua nascita a oggi, Emergency ha curato infatti oltre 8 milioni di persone, proponendo loro interventi chirurgici di alto valore e creando occasioni di lavoro sui sopravvissuti.
“Una promessa è un impegno, è il mettersi ancora in corsa. Dà nuove responsabilità, obbliga a cercare, a trovare nuove energie“, ricordava Gino Strada in Pappagalli verdi, cronache di un chirurgo di guerra.
L’impegno umanitario di Emergency è però possibile solo grazie al contributo di migliaia di volontari e di sostenitori, tra i quali si sono generosamente e liberamente offerti anche gli alunni della Faré, con una donazione di 238 euro.
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