Farè – Il giorno 21.03.2019 una delegazione di studenti delle classi terze si è recata nella piazza antista
nte la scuola Croce per la XXIV “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, promossa dall’Amministrazione Comunale di Lissone nell’ambito del progetto «Lissone per la legalità».
Alla celebrazione hanno partecipato i tre Istituti comprensivi di Lissone, portando ciascuno il proprio contributo.
I nostri delegati hanno presentato, con una intensa ed efficace drammatizzazione, il messaggio d’impegno e di speranza frutto delle riflessioni fatte in classe.
Riportiamo il loro intervento.
“Cari concittadini,
siamo studenti di terza media della scuola E. Farè e, all’interno del progetto legalità, ci siamo occupati del fenomeno delle mafie. Con entusiasmo partecipiamo oggi alla “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. Vogliamo condividere con voi un messaggio positivo, perché secondo noi, per combattere le mafie, bisogna RICONOSCERE E DIFENDERE LA BELLEZZA.
Vi rappresenteremo infatti un dialogo sulla bellezza tratto dal film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana, che racconta la storia di Peppino Impastato, un ragazzo che si ribella alla mafia e a quel mondo che, dietro un’apparenza di normalità, nasconde corruzione e morte. Solo cento passi separano la casa di Peppino dalla casa di un grande boss mafioso, Badalamenti, ma lui questi cento passi non li vuole fare e non li farà mai.”
PEPPINO: Sai cosa penso?
SALVO : Cosa?
PEPPINO: Che questa pista in fondo non è brutta. Anzi
SALVO [ride]: Ma che dici?!
PEPPINO: Vista così, dall’alto … [guardandosi intorno] uno sale qua e potrebbe anche pensare che la natura vince sempre … che è ancora più forte dell’uomo. Invece non è così… in fondo le cose, anche le peggiori, una volta fatte … poi trovano una logica, una giustificazione per il solo fatto di esistere! Fanno ‘ste case schifose, con le finestre di alluminio, i balconcini… mi segui?
SALVO: Ti sto seguendo
PEPPINO:… Senza intonaco, i muri di mattoni vivi… la gente ci va ad abitare, ci mette le tendine, i gerani, la biancheria appesa, la televisione… e dopo un po’ tutto fa parte del paesaggio, c’è, esiste… nessuno si ricorda più di com’era prima. Non ci vuole niente a distruggerla la bellezza…
SALVO: E allora?
PEPPINO: E allora forse più che la politica, la lotta di classe, la coscienza e tutte ‘ste fesserie … bisognerebbe ricordare alla gente cos’è la bellezza. Insegnargli a riconoscerla. A difenderla. Capisci?
SALVO: ( perplesso) La bellezza…
PEPPINO: Sì, la bellezza. È importante la bellezza. Da quella scende giù tutto il resto.
Concluso il dialogo, gli altri studenti delegati hanno alzato uno striscione che ricordasse a tutti il cuore del messaggio: RICONOSCIAMO E DIFENDIAMO LA BELLEZZA.