Emergency alla Farè: scuola di Pace e volontariato
“Se uno di noi, uno soltanto di noi esseri umani sta in questo momento soffrendo come un cane, è malato o ha fame, è cosa che ci riguarda tutti. Ci deve riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza di un uomo è sempre un atto di violenza e tra i più vigliacchi”, sosteneva Gino Strada, fondatore di Emergency, la Onlus medico sanitaria attiva dal 1994 sui più importanti scenari di guerra nel mondo.
Di questo hanno trattato i volontari di Emergency, Giuffrida, Moioli e La Medica, intervenuti presso la secondaria “E. Faré” sulle classi terze dell’istituto, destinatarie principali del progetto. Articolate per tematiche diverse, tenendo sempre presente la giovane età degli ascoltatori, le lezioni sono state infatti predisposte in modo da sottolineare quanto sia importante l’aiuto e la progettualità dei medici di Emergency, non solo nell’immediato soccorso alle vittime ma anche nel miglioramento complessivo dei sistemi sociali, nei quali gli specialisti si trovano ad operare. “Il mondo dovrebbe essere così: chi ha bisogno va aiutato”, ricordava il grande Gino Strada, diventato chirurgo di guerra, dopo aver rinunciato
ad una remunerativa carriera come chirurgo d’urgenza in Italia ed all’estero.
“È bastato iniziare. Da allora abbiamo aperto decine di ospedali e Centri sanitari: solo oggi ne abbiamo più di 70. A quei primi gesti da muratori, ne sono seguiti infiniti altri: abbiamo cucito innumerevoli ferite, sostituito valvole a cuori malati, fatto nascere bambini in un ospedale sulle montagne, restituito gambe a chi le aveva perse… E poi ancora: abbiamo tenuto incontri nelle scuole, scritto articoli, venduto gadget, organizzato dibattiti…», sosteneva Strada, morto nell’agosto 2021, lasciando agli operatori di Emergency una grande eredità e responsabilità, anche civile.
“Come hanno reagito gli alunni, interpellati a pensare alla guerra secondo la prospettiva del recupero e della rinascita? “, ci si potrebbe chiedere. “Sono stati disponibili all’ascolto, curiosi e lo speriamo con tutto il cuore- capaci di intuire il vero significato della fratellanza, che può solo arricchire chi non si dimentichi di esercitarla“, è la risposta.
La referente del progetto per l’istituto, prof. ssa Paola Cogliati