Alla Scuola San Mauro arrivano gli agenti della Polizia di Stato per parlare di bullismo e cyberbullismo
Oggi, 5 aprile, i ragazzi e le ragazze delle classi quinte hanno accolto, alla scuola San Mauro, gli agenti della Polizia di Stato. Durante l’incontro si è trattato l’argomento “bullismo e cyberbullismo”.
Alla domanda “Cos’è secondo voi il bullismo?” un ragazzo ha risposto con un paragone:
“Nel cielo ci sono delle stelle che brillano di più e altre stelle che brillano di meno, le prime cercano di spegnere la luce delle altre stelle per apparire più brillanti”.
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Gli agenti hanno mostrato dei video esplicativi di episodi di bullismo e hanno spiegato alle classi che tutto ciò che viene pubblicato nelle chat, in rete o sui social, anche se cancellati, possono essere recuperati dalla Polizia. A tal proposito hanno spiegato l’importanza del riferire ai genitori, agli insegnanti o ad un adulto di fiducia ciò che può destare sospetto o preoccupazione e del fare una repentina denuncia in caso di atti di bullismo o cyberbullismo.
Al momento gli episodi sono in crescendo ma le denunce scarseggiano spesso per paura di “peggiorare la situazione” facendo la spia, bisogna invece capire che è l’unico modo per fermare un comportamento pericolosissimo.
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Si è poi passati a parlare dei SOCIAL NETWORK e dell’uso di internet cercando di vedere i lati positivi, ma soffermandoci anche sulla pericolosità.
Si è parlato anche dei giochi on line e di come usarli in modo sicuro. Capita di giocare con persone che non si conoscono e non sempre sono chi dicono di essere: mai fidarsi! Non rispondere a domande di estranei (dove abiti, con chi sei, vai in vacanza…) o peggio decidere di incontrarli pensando di vedere un altro bambino di 10/11 anni. Anche su altre piattaforme è possibile incontrare persone “false” con profili che sembrano veritieri perché “rubano” le foto, i video e i post da altri profili pubblici.
Gli agenti hanno raccontato dei pericoli, dei trucchi e degli inganni di internet e dei social. Accade sempre più spesso che le persone non si accorgano nemmeno di passare ore sui social: in media i ragazzi passano 4 ore al giorno sulle piattaforme.
Si è approfittato dell’occasione per raccontare anche dei pericoli delle CHALLENGE: a mente lucida ci si rende conto della pericolosità ma stando troppo su internet si perde il contatto con la realtà e non sempre si è consapevoli nel prendere decisioni azzardate e pericolose.
Nell’ultima parte gli agenti hanno spiegato la pericolosità dell’invio di immagini intime a “fidanzati/e” o peggio a persone estranee.
Alla fine, nel cortile della scuola, gli agenti ci hanno mostrato il loro furgone antisommossa spiegandoci per cosa lo usano e la “strumentazione” che portano con loro durante le manifestazioni/eventi… e abbiamo sentito il suono della sirena.