”Un albero per il futuro”: nelle mani dei ragazzi, il nostro domani
Si è svolta, alla presenza delle autorità cittadine, il sindaco dott.ssa Laura Borella, il luogotenente dei carabinieri di Lissone, Dott. Roberto Coco, ed i naturalisti dott.ssa Laura Spada e Gianluca Nardi, della Didattica e Divulgazione del Centro Nazionale Carabinieri Biodiversità “Bosco Fontana” di Mantova, per il nucleo di Arezzo, accolti dalla Dirigente dell’Istituto Rita Levi Montalcini, prof.ssa Elisabetta Gaiani, la cerimonia conclusiva del progetto “Un albero per il futuro”, promosso dal Ministero della Transizione ecologica e dai Carabinieri della Biodiversità.
L’iniziativa, tesa a valorizzare la biodiversità e creare il bosco diffuso della legalità, è stata seguita da dodici classi dell’istituto della secondaria “Eugenia Faré”, dalla prima alla terza, chiamate a riflettere più approfonditamente sulle problematiche ambientali e sulle possibili azioni tangibili che una scuola, come la nostra, possa mettere in atto, oltre la didattica, per fare la differenza, lavorare sulle coscienze e contribuire al miglioramento climatico.
Conoscere le specie autoctone, il profondo significato del rispetto per l’ambiente a vantaggio del benessere dell’uomo ha rappresentato il senso dell’adozione di due alberi di Sorbus Domestica, messi a dimora, tra i due ingressi dell’istituto, e geolocalizzati (https://unalberoperilfuturo.rgpbio.it/albero-di-falcone/), tra i 35.000 piantati in questi tre anni dai Carabinieri, al fine di ridurre il quantitativo di CO2 raccolto nell’atmosfera.
Ai ragazzini di prima (presenti 1A,1E,1D,1G), dunque, nel tempo a venire ed al comune spetterà in primo luogo la custodia delle piantine da frutto interrate, ai più grandi di seconda (presenti 2B,2D,2G,2H) e terza l’onore, in particolare, di poter già raccogliere il testimone dell’albero di Falcone, Ficus Columnarismagnoloides o Ficus macrophylla, fulcro del progetto e terzo speciale dono, del centro carabinieri di Pieve Santo Stefano (AR), all’avanguardia in Europa nello studio e conservazione di specie forestali indigene; al nucleo di Arezzo, tra i diversi sorti su tutta la penisola italiana, il merito di essere infatti riuscito a riprodurre l’albero, che cresce davanti alla casa di Falcone a Palermo, in via Notarbartolo, talea originale simbolo di giustizia, tenacia e legalità. I primi istituti scolastici a riceverla sono stati dall’anno 2020 quelli intitolati all’emerito Giudice in Sicilia ed in tutta Italia, seguiti poi dalle altre scuole sensibili all’idea, stimati in più di un centinaio circa, compreso da mercoledì 1 marzo scorso anche il nostro.
Durante l’incontro conclusivo del percorso intrapreso in questi mesi, svoltosi nell’aula magna della Faré, alcuni studenti delle classi terze (3B,3C,3D,3F) hanno con passione e competenza ricordato il tema della biodiversità e l’esempio di uno dei più impegnati ed importanti magistrati antimafia, Giovanni Falcone, infondendo tra i partecipanti la speranza e l’aspettativa che le parole dei grandi possano ancora portare frutto attraverso le scelte delle nuove generazioni.
Promuovere la biodiversità, nel suo essere ecologia e legalità, significa allora sostenere l’intelligenza ed il cuore della Vita, che, come ben ci ricorda la Mission dell’istituto Rita Levi Montalcini è sentirsi tutti uguali e tutti diversi, perché, se per tutti è necessaria la stessa attenzione, cura, valorizzazione, non dobbiamo dimenticare che ciascuno di noi è irripetibile ed unico, nell’equilibrio delle parti e della sopravvivenza di ogni sistema.
La referente del progetto per l’istituto, prof.ssa Paola Cogliati